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Chi ha paura di un Feminist Music Festival?

Un mese fa, Emma Knyckare ha ideato un progetto su Kickstarter, mai visto prima su un sito di crowdfunding: la creazione di un Music Festival senza uomini. Statement Festival, programmato per l'estate del 2018 in Svezia, é sulle labbra di tutti i blog e le riviste di musica.

Cosa vuol dire avere un festival per sole donne?

Un Music Festival é una vacanza alternativa all'andare una settimana a spiaggiarsi al mare o un weekend nella casa in montagna, ma non significa che non é un modo per molte ragazze e donne di fare una pausa dagli studi o dal lavoro. Una pausa, un relax, una vacanza o una maniera per sfogare lo stress, la stanchezza o la monotonia della routine di ogni giorno, andare ad Festival come al mare é un momento in cui le barriere vengono abbassate, ci si rilassa e si entra in uno stato fisico e mentale in cui ci si aspetta di essere liberi e sicuri.

Sara Andreasson. "Dance". See her work on her website.

Quest'anno in due dei maggiori music festivals svedesi, Bråvalla e Putte I Parken, decine di donne sono state abusate sessualmente alcune di queste stuprate. Non é il primo anno, non é una novità e non sono gli unici festival. E quindi? Il festival é un ambiente cattivo? Eliminiamo tutti i festivals? Non penso proprio.

Non é il festival che é malvagio. Lo sono quegli schifosi che sia nella vita 'normale' di tutti i giorni che in vacanza si divertono a forzare la mano. Beh, ci siamo stufate, dice Emma Knyckare. Emma non é l'unica ad essersi stufata. Nello stesso periodo in cui lei apriva la sua pagina su Kickstarter, un'ondata di #MeToo e #QuellaVoltaChe hanno invaso i social per spezzare il silenzio causato dalla vergogna di essere state abusate sessualmente. Basta chiudersi, bisogna agire, mandare un messaggio. Ergo uno "Statement" (dichiarazione) Festival.

Separarsi fa bene

Molti obietteranno che creare un evento a parte per sole donne sia un modo di auto-escludersi o ghettizzarsi (vedi l'articolo sulla così detta auto-ghettizzazione del mondo lesbico per ispirazione). Ma questo non é il punto. La necessità per le donne (e con donne intendiamo tutti/e coloro che si identificano come donne) di raggrupparsi contro gli uomini speriamo anche noi che sia temporaneo, perché il giorno in cui non avremo bisogno di un #MeToo o di un Festival femminile e femminista sarà il giorno in cui non sarà più fatta violenza sulle donne.

Sara Andreasson. "Dance". See her work on her website.

Fare un festival al femminile vuol dire anche pensare a nuove maniere di separatismo femminista, che sia forte, momentaneo ed inclusivo (considerando quindi le nuove generazioni, le lesbiche, le comunità transgender e queer). Ci sono moltissime maniere di fare attivismo attraverso il separatismo e in questo caso potrebbe essere molto produttivo. Fare separatismo non vuol dire escludersi, ma omettersi dalla società creando un momento e spazio separato dalla vita 'normale' (purtroppo patriarcale) mettendo in risalto delle specifiche dinamiche di oppressione. In altre parole, un festival femminista é uno spazio momentaneo in cui si cambiano i ruoli, si riscattano tutte le volte in cui alle donne non é stata permessa l'entrata a spazi mondani, sociali, politici ed economici perché ritenute inferiori, e viene dato a loro pieno potere decisionale e organizzativo controllando loro stesse la loro sicurezza (invece di essere organizzate e 'protette' dagli uomini). Un momento femminista e separatista come questo fa estremamente incazzare gli uomini e si spera che l'incazzatura si risolva poi in presa di coscienza e cambiamento.

Quindi, che dire, ti fanno paura un gruppo di femministe che mettono in azione una strategia di separatismo? O più terra terra, ti sconcerta essere escluso da un festival di musica? Quindi, basta toccarci il culo di nascosto o, pensando ci faccia piacere, farci i complimenti con ovvio riferimento sessuale, basta commenti e pregiudizi sulla donna "facile", basta strusciarci il pene da dietro con il nostro ragazzo/a di fianco a noi, basta allungare la mano quando abbiamo bevuto un bicchiere in più, basta stupri. Ci avete proprio rotto. E quindi l'anno prossimo non siete invitati, vediamo se nel 2019 cambia qualcosa.

Sara Andreasson. "Dance". See her work on her website.

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