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Viaggio a Londra: nuovo femminismo nelle università e 5 fun facts


Siamo a Londra da due settimane e abbiamo già imparato moltissimo. Sempre più il femminismo come pratica e teoria sta vivendo una rinascita nell'ambito universitario. Facoltà, corsi, lezioni sono sempre più interessati ad includere una prospettiva che va al di fuori della storia convenzionale che ci raccontano a scuola, quella fatta per il 99% da uomini bianchi Europei e Nord Americani proposta come l'unica storia del nostro pianeta.

La nuova ondata femminista nelle università soprattutto quelle anglosassone portano in primo piano non solo personalità che hanno cambiato la storia ma di cui sappiamo molto poco ma anche propongono una visione interdisciplinare e intersezionale. Cosa vuol dire? con interdisciplinare e intersezionale si intende un approccio che tiene conto dello scambio dinamico tra discipline solitamente tenute separate (letteratura, arte,musica, scienze ecc) e di 'sezioni' sociali, ovvero le diverse etnie, età, religioni ed orientamenti sessuali che compongono la nostra società, solitamente escluse dalla ricerca. In questo modo il femminismo non è sono una prospettiva di donne eterosessuali bianche, ma un approccio inclusivo, aperto e focalizzato sulla diversità.

A Londra la conferenza "Decorating Dissidence" (3, 4 novembre 2017), è stata un'opportunità per vedere le diverse ricerche in corso nelle migliori università del paese. In particolare, abbiamo visto un interesse verso la riappropriazione dell'ambito domestico, l'artigianato, il lavoro a mano, e il colore rosa per riproporlo in chiave politica e come mezzi per un'auto-definizione attiva, dinamica, critica, positiva, importante. Le tematiche si muovevano dalla moda al design, dall'arte all'artigianato, dall'arte di Rosetta Depero alle installazioni queer di Allyson Mitchell, dai disegni di Louise Bourgeois di uomini incinti ai vestiti trasgressivi dell'ebrea ortodossa Jaqueline Nicholls. La conferenza è stata accompagnata da una mostra di giovani artisti da tutto il mondo.

Fun facts

Ed ora alle nostre 5 curiosità:

- Lo sapevi che dietro a tutti gli arazzi di Depero (lo conoscerai sicuramente per la pubblicità del Campari in stile futurista) enormi e complicati, c'è dietro lo zampino di sua moglie la quale non solo si é presa a carico il lavoro manuale ma gestiva anche l'amministrazione e logistica del laboratorio. Oggi la definiremo una Manager a tutti gli effetti, al tempo invece era conosciuta solo come la moglie del grande Depero. La realtà é che senza Rosetta non ci sarebbe un Depero.

- La grandissima Louise Bourgeois artista francese dell'ultimo secolo famosa per i suoi ragni neri giganti da piccola veniva presa in giro pubblicamente dal padre con un gioco molto semplice: disegnava la silhouette della bambina su un mandarino partendo dalla testa posizionata sul nocciolo. Disegnando la figura faceva in modo che in corrispondenza del nocciolo all'altro estremo risultasse il pube. Ritagliando la figura e rimuovendo la buccia, la piccola silhouette si ritrova l'interno morbido e lungo che tiene insieme gli spicchi del mandarino spuntare dal pube come se fosse un piccolo pene. Ridendo il padre diceva "ma questa non è la mia bambina, lei questo non ce l'ha!". Louise sprofondava dalla vergogna consapevole del risentimento del padre.

- In occasione della marcia delle donne a Washington dell'8 Marzo 2017, un gruppo di donne e uomini hanno sfoggiato dei cappellini rosa fatti a mano chiamati Pussy Hats, con ovvio riferimento alle Pussy Riots il gruppo attivista russe le quali sono questa a Londra a presentare uno spettacolo di musica Punk.

- Nella cultura ebrea il bianco è il colore più simbolico ma non perché simboleggiala verginità della donna ma la purità interiore ed esteriore dovuta alla preghiera. Il bianco è un colore usato moltissimo in pubblico dagli uomini. L'atto di togliere i vestiti della donna è una forma di punizione dei peccati oppure viene usato per mostrare che l'uomo ha deciso di divorziarla. Per queste motivazioni l'artista Jacqueline Nicholls utilizza molto il bianco e lo strappo nei suoi vestiti come forma di critica.

- Oggigiorno lo stile (per alcuni iper) femminile (donna depilata e truccata da testa a piedi, tacchi, vestito ecc) viene riproposto come una forma di femminismo soprattutto da campagne pubblicitarie per cosmetici e case di moda con l'idea che "se voglio mettermi i tacchi, me li metto perché posso", confondendo il femminismo con una forma di marketing capitalistico.

Decorating Dissidence: Feminism, Modernism and the Arts

Conference and exhibition

3rd-4th November 2017, London Queen Mary, University of London

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